Fimi nell'Odissea: il profeta Itaco

John Campbell 12-10-2023
John Campbell

Cantante sia per gli esseri umani che per il Divino, Fimo nell'Odissea è un suonatore autodidatta di lira specializzato in canti di dolore.

Viene descritto come sfortunato, costretto a esibirsi davanti a uomini che vogliono rubare il trono e la moglie del re.

Questo poeta orale rappresenta l'inquietante miscela di tradizione e novità influenzata dagli dei.

Chi è Fimi nell'Odissea?

Nel primo libro della commedia fa il suo esordio Fimo, che viene visto cantare davanti ai pretendenti di Penelope, intrattenendoli mentre bevono e cenano nella sala.

Ma chi è Fimo nell'Odissea Per approfondire chi è veramente Fimo, dobbiamo tornare alla prima parte dell'opera.

Nel primo libro dell'Odissea, vediamo la grande sala del castello; qui, assistiamo a un canto intonato da un profeta Itaca per il divertimento di alcuni uomini.

Il canto, in particolare, è intitolato "il ritorno da Troia", che raffigura quello che sarebbe stato un ritorno vittorioso di Odisseo. Penelope, la moglie di Odisseo, lo sente ed è colpita dal dolore. Chiede a Fimeo di cantare un altro canto, ma viene fermata dal figlio di lei, Telemaco.

Il ritorno a casa di Odisseo

Dopo un tumultuoso viaggio in mare, Odisseo arriva finalmente a casa a Itaca Al suo arrivo, viene accolto dalla dea della guerra, Atena, che lo avverte dei giochi in corso tra i pretendenti di sua moglie, in lizza per la sua mano, e lo convince a modificare il suo aspetto e a partecipare alla competizione per la mano di Penelope.

Nonostante Atena abbia travestito Odisseo da mendicante, egli rivela la sua vera identità al figlio Telemaco e insieme escogitano un piano per massacrare i pretendenti e riprendere il controllo di Itaca.

Il massacro dei pretendenti di Penelope

Quando Odisseo arriva a palazzo per partecipare alla gara, Penelope si interessa subito a questo strano mendicante. Sospettando sulla sua identità, Penelope organizza una gara di tiro con l'arco il giorno seguente, promettendo di sposare l'uomo che riuscirà a tendere il grande arco di Odisseo e a scagliare una freccia attraverso una fila di 12 asce.

Ogni pretendente sale sul podio e cerca di tendere l'arco, ma non ci riesce. Odisseo sale e, con poco sforzo, porta a termine il rigoroso compito. Poi rivolge l'arco contro i pretendenti e uccide tutti i pretendenti di Penelope con l'aiuto di Telemaco.

Odisseo rivela la sua identità Dopo di che si reca alla periferia di Itaca per vedere l'anziano padre Laerte, dove viene attaccato dai vendicativi familiari dei pretendenti morti.

Tuttavia, Laerte, rinvigorito dal ritorno del figlio, uccide con successo uno dei padri dei pretendenti, ponendo fine all'attacco. Atena ristabilisce quindi la pace a Itaca e, in questo modo, il lungo calvario di Odisseo giunge al termine.

Fimi implora la sua vita

Mentre massacra tutti i pretendenti di Penelope, Odisseo punta la sua freccia verso Fimo con furia e rabbia. Fimo si mette in ginocchio per paura della sua vita e implora la pietà di Odisseo, sottolineando la sua indisponibilità a impegnarsi con gli uomini che si contendono la mano di Penelope. A pochi metri di distanza, Telemaco convalida questo fatto, permettendo a Odisseo di abbassare l'arco e tendere la mano.

Odisseo si rende conto del caos che ha provocato, uccidendo tutti questi uomini, e chiede a Fimo il suo aiuto per ritardare l'inevitabile. Capisce che la notizia del suo ritorno viaggerà velocemente e finirà per arrivare alle orecchie delle famiglie dei pretendenti. Spera di poter aspettare con l'aiuto di Fimo, fino a quando non riuscirà ad avere suo padre.

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Fimi aiuta Odisseo

Odisseo chiede a Fimi di suonare i canti nuziali a voce alta, come lui sa fare con la lira. Nonostante Phemius fosse specializzato in temi di dolore, era l'unico in grado di compiere una simile impresa.

Odisseo intende alludere all'illusione di un'allegra festa nel castello, invece della macabra prova, sperando che questi canti nuziali ingannino le famiglie dei pretendenti facendo loro credere che si stia celebrando un matrimonio invece di un sanguinoso massacro.

Odisseo e Telemaco si avviano quindi verso la periferia di Itaca, dove risiede Laerte.

Il ruolo di Femio nell'Odissea

Il ruolo di Fimo nell'Odissea è quello di un bardo; egli influisce sulla rappresentazione teatrale fornendo al pubblico una narrazione vocale dal vivo che rinfresca la conoscenza del classico greco da parte degli spettatori.

Nell'antica Grecia, le opere teatrali erano una delle uniche fonti di intrattenimento, come l'Odissea, che utilizza le canzoni per rappresentare gli eventi che stanno accadendo all'interno del capolavoro. Omero enfatizza la rappresentazione di queste canzoni e il modo in cui vengono utilizzate per esporre la narrazione del pubblico, consentendo agli spettatori di essere armoniosamente incorporati nella trama.

Fimo, influenzato dagli dèi, si serve della sua Musa divina per trarre ispirazione per la sua arte. Nella poesia greca, l'entità di una Musa incarna tipicamente in modo vago la tradizione poetica. Per questo motivo viene descritta come tradizionale e allo stesso tempo inedita.

Fimi e l'intervento divino

Fimo, amante degli dei, trae ispirazione dalle loro vite e dalle storie della loro ingerenza nel regno mortale. In questo modo, l'intervento divino è usato come motivo per mostrare il modo straordinario in cui Fimi crea la sua narrazione e la manifestazione generale degli dei in tutte le cose mortali nel classico di Omero.

Anche se sembra assoluto, l'intervento divino non esclude del tutto la componente umana negli inni di Fimo, come dimostra il dolore che Penelope prova nell'ascoltare uno dei suoi canti; il dolore e la sofferenza come tema sono dipinti come un soggetto dell'umanità.

Conclusione

Ora che abbiamo approfondito la discussione su Fimo, su chi è come personaggio, sul suo ruolo nell'Odissea e sulle implicazioni della sua esistenza, ripercorriamo i punti importanti di questo articolo:

  • Nell'Odissea, Fimo è un profeta Itaca che è costretto a cantare i suoi canti ai pretendenti della sua regina Penelope.
  • Odisseo torna a casa a Itaca dopo un viaggio di 10 anni e viene accolto dalla dea Atena.
  • Atena convince Odisseo a modificare il suo aspetto e a partecipare alla gara dei pretendenti.
  • Odisseo incontra il figlio Telemaco e gli rivela la sua identità; insieme, progettano l'omicidio dei pretendenti di Penelope.
  • Giunta a palazzo, Penelope si insospettisce subito dell'identità del mendicante e, con prontezza di spirito, annuncia di voler sposare il vincitore del concorso da lei indetto per il giorno successivo.
  • Odisseo porta a termine la gara e, con l'aiuto del figlio, inizia a massacrare uno a uno i pretendenti della moglie, dopodiché punta l'arco su Fimio, che lo implora di salvargli la vita.
  • Fimo sopravvive e aiuta Odisseo a raggiungere la periferia di Itaca sano e salvo suonando canti nuziali con la sua lira, ingannando le famiglie dei pretendenti.
  • Atena ristabilisce la pace a Itaca e pone fine alle difficoltà e alla lotta di Odisseo.
  • Il personaggio di Fimo è necessario per rappresentare l'importanza della narrazione orale e per sottolineare le tradizioni dei Greci.
  • Il suo personaggio è anche essenziale nella sottile esposizione dell'intervento divino e di come gli dei siano coinvolti in tutte le cose mortali.

In sintesi Fimo è un personaggio importante nell'Odissea. Nonostante sia un personaggio secondario, il suo ruolo è quello di sottolineare la tradizione greca della narrazione orale e di mostrare la loro fede nell'intervento divino degli dei. Questo si vede quando apre l'opera cantando "il ritorno da Troia".

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John Campbell

John Campbell è un affermato scrittore e appassionato di letteratura, noto per il suo profondo apprezzamento e la vasta conoscenza della letteratura classica. Con la passione per la parola scritta e un fascino particolare per le opere dell'antica Grecia e di Roma, John ha dedicato anni allo studio e all'esplorazione della tragedia classica, della poesia lirica, della nuova commedia, della satira e della poesia epica.Laureato con lode in Letteratura inglese presso una prestigiosa università, il background accademico di John gli fornisce una solida base per analizzare e interpretare criticamente queste creazioni letterarie senza tempo. La sua capacità di approfondire le sfumature della poetica di Aristotele, le espressioni liriche di Saffo, lo spirito acuto di Aristofane, le riflessioni satiriche di Giovenale e le travolgenti narrazioni di Omero e Virgilio è davvero eccezionale.Il blog di John funge da piattaforma fondamentale per condividere le sue intuizioni, osservazioni e interpretazioni di questi capolavori classici. Attraverso la sua meticolosa analisi di temi, personaggi, simboli e contesto storico, dà vita alle opere di antichi giganti letterari, rendendole accessibili a lettori di ogni estrazione e interesse.Il suo accattivante stile di scrittura coinvolge sia le menti che i cuori dei suoi lettori, trascinandoli nel magico mondo della letteratura classica. Con ogni post sul blog, John intreccia abilmente la sua comprensione accademica con un profondolegame personale con questi testi, rendendoli riconoscibili e rilevanti per il mondo contemporaneo.Riconosciuto come un'autorità nel suo campo, John ha contribuito con articoli e saggi a diverse prestigiose riviste e pubblicazioni letterarie. La sua esperienza nella letteratura classica lo ha reso anche un ricercato relatore in vari convegni accademici ed eventi letterari.Attraverso la sua prosa eloquente e il suo ardente entusiasmo, John Campbell è determinato a far rivivere e celebrare la bellezza senza tempo e il significato profondo della letteratura classica. Che tu sia uno studioso dedicato o semplicemente un lettore curioso che cerca di esplorare il mondo di Edipo, le poesie d'amore di Saffo, le argute commedie di Menandro o i racconti eroici di Achille, il blog di John promette di essere una risorsa inestimabile che istruirà, ispirerà e accenderà un amore per tutta la vita per i classici.