Catullo 10 Traduzione

John Campbell 12-10-2023
John Campbell

Catullo Biografia

Introduzione

Catullo inizia il poema parlando del suo amico Varo che lo portò via dal Foro. In quel momento, Catullo si stava rilassando, ma Varo lo portò a vedere la sua amante. Catullo notò che l'amante era una "bella puttanella" a prima vista. Al quarto rigo, disse che era di bell'aspetto, poiché non aveva difetti di modi o di aspetto.

Poi, alla quinta riga, racconta che quando lui e Varo arrivarono, cominciarono a fare due chiacchiere. Parlarono anche della Bitinia e di com'è ora il posto. Parlarono anche se aveva fatto soldi o meno mentre era lì. Poi, Catullo sposta l'attenzione del poema sulla Bitinia e sulle persone che vi abitano. Alla nona riga, racconta che rispose alle domande sulla Bitinia e su come laGli abitanti della terra non riescono a capire come tornare a Roma più grassi di quando sono andati; questo è un riferimento al fatto che non mangiano molto e che non hanno molti soldi.

Poi, alla riga 10, scrive di un pretore che avrebbe molestato gli abitanti della Bitinia, dove non si curava delle persone che erano sotto il suo comando. Poi, la gente risponde ponendo altre domande sulla zona. Si chiede se ci sono portatori per la sua sedia e come le persone che porterebbero la sua sedia siano della Bitinia. Catullo dice che ha convinto la ragazza che era più fortunato dialtre persone.

Continua poi il suo racconto della Bitinia e di come non abbia trovato il numero di uomini che desiderava mentre era lì. Non riusciva a trovare nessun uomo. Voleva uno che lo sollevasse. Catullo cerca di far dispiacere la ragazza e lei gli chiede se può condividere gli uomini di cui ha parlato in Bitinia. Catullo dice che lei parla proprio come un molestatore. Continuano a parlare degli uomini che lui non ha trovato.ottenere.

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Carmen 10

Linea Testo latino Traduzione in inglese
1 VARUS me meus ad suos amores Il mio caro Varo mi aveva portato via dal Foro,
2 uisum duxerat e foro otiosum, dove stavo oziando, per fare visita alla sua padrona,
3 scortillum, ut mihi tum repente uisum est, una bella puttanella, come ho pensato a prima vista,
4 non sane illepidum neque inuenustum, non è per nulla male, né nei modi né nell'aspetto.
5 huc ut uenimus, incidere nobis Quando siamo arrivati, ci siamo messi a parlare di questo e di quello,
6 sermones uarii, in quibus, quid esset e, tra le altre cose, che tipo di posto
7 iam Bithynia, quo modo se haberet, La Bitinia era ora, come si svolgevano i suoi affari,
8 et quonam mihi profuisset aere. se avessi guadagnato dei soldi lì.
9 respondi id quod erat, nihil neque ipsis Ho risposto (ciò che era vero) che nemmeno le persone stesse,
10 nec praetoribus esse nec cohorti, né i pretori né i loro collaboratori riescono a trovare un mezzo
11 cur quisquam caput unctius referret, di tornare più grassi di prima,
12 praesertim quibus esset irrumator soprattutto perché avevano un tale clintonizzatore come pretore,
13 praetor, nec faceret pili cohortem. un tipo a cui non importava nulla dei suoi subalterni.
14 'at certe tamen,' inquiunt 'quod illic "Beh, ma in ogni caso", dicono, "devi aver ottenuto
15 natum dicitur esse, comparasti alcuni portatori per la vostra sedia. Mi è stato detto che è un paese
16 ad lecticam homines." ego, ut puellae dove sono stati allevati". Io, per farmi notare dalla ragazza
17 unum me facerem beatiorem, come particolarmente fortunato rispetto agli altri,
18 'non' inquam 'mihi tam fuit maligne dire: "Le cose non sono andate così male con me
19 ut, prouincia quod mala incidisset, -Per quanto brutta fosse la provincia che mi è toccata in sorte...
20 non possem octo homines parare rectos". per evitare che io prenda otto persone con la schiena dritta".
21 at mi nullus erat nec hic neque illic Ora non ne avevo nemmeno uno, né qui né là,
22 fractum qui ueteris pedem grabati Abbastanza forte da potersi issare sulla spalla
23 in collo sibi collocare posset. la gamba rotta di un vecchio divano.
24 hic illa, ut decuit cinaediorem, Disse lei (proprio come un piccolo sodomita),
25 "quaeso" inquit "mihi, mi Catulle, paulum "Ti prego, mio caro Catullo, di prestarmi per un momento quegli schiavi di cui parli;
26 istos commoda: nam uolo ad Serapim Voglio essere portato al tempio di Serapide".
27 deferri", "mane" inquii puellae, "Fermati", dico alla ragazza,
28 "istud quod modo dixeram me habere, "Quello che ho detto poco fa a proposito di quegli schiavi è che erano miei,
29 fugit me ratio: meus sodalis-. è stato un lapsus; un mio amico...
30 Cinna est Gaius- is sibi parauit. Si tratta di Gaio Cinna: fu lui a comprarli;
31 uerum, utrum illius an mei, quid ad me? ma è tutto mio, che siano suoi o miei,
32 utor tam bene quam mihi pararim. Li uso proprio come se li avessi comprati per me:
33 sed tu insulsa male et molesta uiuis, ma sei una cosa stupida e noiosa,
34 per quam non licet esse neglegentem". che non permette mai di abbassare la guardia".

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Risorse

Guarda anche: Satira VI - Giovenale - Roma antica - Letteratura classica

Progetto VRoma: //www.vroma.org/~hwalker/VRomaCatullus/010x.html

John Campbell

John Campbell è un affermato scrittore e appassionato di letteratura, noto per il suo profondo apprezzamento e la vasta conoscenza della letteratura classica. Con la passione per la parola scritta e un fascino particolare per le opere dell'antica Grecia e di Roma, John ha dedicato anni allo studio e all'esplorazione della tragedia classica, della poesia lirica, della nuova commedia, della satira e della poesia epica.Laureato con lode in Letteratura inglese presso una prestigiosa università, il background accademico di John gli fornisce una solida base per analizzare e interpretare criticamente queste creazioni letterarie senza tempo. La sua capacità di approfondire le sfumature della poetica di Aristotele, le espressioni liriche di Saffo, lo spirito acuto di Aristofane, le riflessioni satiriche di Giovenale e le travolgenti narrazioni di Omero e Virgilio è davvero eccezionale.Il blog di John funge da piattaforma fondamentale per condividere le sue intuizioni, osservazioni e interpretazioni di questi capolavori classici. Attraverso la sua meticolosa analisi di temi, personaggi, simboli e contesto storico, dà vita alle opere di antichi giganti letterari, rendendole accessibili a lettori di ogni estrazione e interesse.Il suo accattivante stile di scrittura coinvolge sia le menti che i cuori dei suoi lettori, trascinandoli nel magico mondo della letteratura classica. Con ogni post sul blog, John intreccia abilmente la sua comprensione accademica con un profondolegame personale con questi testi, rendendoli riconoscibili e rilevanti per il mondo contemporaneo.Riconosciuto come un'autorità nel suo campo, John ha contribuito con articoli e saggi a diverse prestigiose riviste e pubblicazioni letterarie. La sua esperienza nella letteratura classica lo ha reso anche un ricercato relatore in vari convegni accademici ed eventi letterari.Attraverso la sua prosa eloquente e il suo ardente entusiasmo, John Campbell è determinato a far rivivere e celebrare la bellezza senza tempo e il significato profondo della letteratura classica. Che tu sia uno studioso dedicato o semplicemente un lettore curioso che cerca di esplorare il mondo di Edipo, le poesie d'amore di Saffo, le argute commedie di Menandro o i racconti eroici di Achille, il blog di John promette di essere una risorsa inestimabile che istruirà, ispirerà e accenderà un amore per tutta la vita per i classici.