Sommario
Catullo Biografia
Guarda anche: I dispositivi letterari in Antigone: comprendere il testoIntroduzione |
Catullo 76 è un poema autobiografico dove Catullo lavora attraverso il suo personale tormento di amare Lesbia mentre lei non lo ama a sua volta. Questa poesia è simile per tono e stile a Saffo 31 In questa poesia Saffo racconta di aver visto una persona così bella da non riuscire a parlare, di essere sudata, di essersi arrossata per il calore sotto la pelle e di sentirsi morire.
Nelle righe 17-20 Nei due versi successivi, Catullo chiede agli dèi di avere pietà della sua vita e di "allontanare da me la peste e la rovina", parlando di quanto si senta letargico nelle sue articolazioni e di come tutte le gioie abbiano lasciato il suo cuore.
Negli ultimi quattro versi del poema, Catullo rivela ciò che vuole Dice di non volere più che Lesbia lo ami a sua volta. Spera che lei acconsenta a essere casta; questo potrebbe significare che vuole solo che lei faccia sesso con lui. Nelle ultime due righe, dice che vuole stare bene in cambio della sua pietà.
Nella sesta riga chiama il suo amore ingrato e definisce Lesbia un "cuore ingrato". Nella nona riga si chiede come possa continuare a essere tormentato da lei. Catullo ha scritto quasi un quarto delle sue poesie su o per Lesbia. In molte di esse, egli lotta con la loro relazione e con la sua evoluzione. In questa poesia, sembra che egli stia cercando di fare a se stesso qualcosa di simile a un discorso "senza rimpianti". Sì, egli ha dato tutto a lei. No, lei non ha ricambiato l'amore. Ma, egli vuolediventare di nuovo un uomo divino e vivere con un corpo che non sente più la malattia.
Nelle righe 13 e 14 Anche se Catullo è triste per l'esito della sua relazione con Lesbia, sembra capire che lui (con l'aiuto degli dei) è l'unico che può dimenticarla.
Carmen 76 |
Linea | Testo latino | Traduzione in inglese |
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1 | SIQVA recordanti benefacta priora uoluptas | SE un uomo può provare piacere nel ricordare il pensiero delle gentilezze fatte, |
2 | est homini, cum se cogitat esse pium, | quando pensa di essere stato un vero amico; |
3 | nec sanctam uiolasse fidem, nec foedere nullo | e che non ha infranto la sacra fede, né ha fatto alcun patto |
4 | diuum ad fallendos numine abusum homines, | ha usato la maestà degli dei per ingannare gli uomini, |
5 | multa parata manent in longa aetate, Catulle, | allora ci sono molte gioie in una lunga vita per te, Catullo, |
6 | ex hoc ingrato gaudia amore tibi. | guadagnato da questo amore ingrato. |
7 | nam quaecumque homines bene cuiquam aut dicere possunt | Perché qualsiasi gentilezza l'uomo possa mostrare all'uomo con la parola |
8 | aut facere, haec a te dictaque factaque sunt. | o azione è stato detto e fatto da voi. |
9 | omnia quae ingratae perierunt credita menti. | Tutto questo è stato affidato a un cuore ingrato ed è andato perduto: |
10 | quare iam te cur amplius excrucies? | perché allora dovreste tormentarvi ancora? |
11 | quin tu animo offirmas atque istinc teque reducis, | Perché non si decide a fare un passo indietro e non si ritira? |
12 | et dis inuitis desinis esse miser? | e cessare di essere miserabile, a dispetto degli dei? |
13 | difficile est longum subito deponere amorem, | È difficile mettere da parte all'improvviso un amore a lungo coltivato. |
14 | difficile est, uerum hoc qua lubet efficias: | È difficile, ma dovreste riuscirci, in un modo o nell'altro. |
15 | una salus haec est. hoc est tibi peruincendum, | Questa è l'unica sicurezza, questa dovete portare avanti, |
16 | hoc facias, siue id non potevo siue potevo. | Questo dovete fare, che sia possibile o impossibile. |
17 | o di, si uestrum est misereri, aut si quibus umquam | Voi dèi, se la misericordia è il vostro attributo, o se mai avete portato |
18 | extremam iam ipsa in morte tulistis opem, | aiuto a chiunque nel momento stesso della morte, |
19 | me miserum aspicite et, si uitam puriter egi, | guardami nelle mie difficoltà e se ho condotto una vita pura, |
20 | eripite hanc pestem perniciemque mihi, | allontana da me questa piaga e questa rovina. |
21 | quae mihi subrepens imos ut torpor in artus | Ah, io! Che letargo si insinua nelle mie articolazioni più profonde, |
22 | expulit ex omni pectore laetitias. | e ha scacciato ogni gioia dal mio cuore! |
23 | non iam illud quaero, contra me ut diligat illa, | Non è più questa la mia preghiera, che lei mi ami a sua volta, |
24 | aut, quod non potis est, esse pudica uelit: | o, poiché ciò è impossibile, che acconsenta a essere casta. |
25 | ipse ualere opto et taetrum hunc deponere morbum. | Io stesso vorrei tornare a stare bene e mettere da parte questa malattia funesta. |
26 | o di, reddite mi hoc pro pietate mea. | O dei, concedetemi questo in cambio della mia pietà. |
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